Lo stress lavorativo è un rischio di cui per legge il datore di lavoro deve tener conto per garantire una buona qualità dei servizi offerti ai clienti, per cui si intende illustrare la tematica nei suoi aspetti clinici e preventivi

L’Educazione Ambientale impostata come istruzione scientifica e trasmissione di norme di comportamenti ecologici resta insufficiente a raggiungere l’animo dei ragazzi. La percezione emotiva della natura e la lettura di pagine dedicate a tali emozioni sono a fondamento di un’educazione Ambientale «profonda» e «integrale», finalizzata a sollecitare la sensibilità, la coscienza e il senso di inscindibile appartenenza al pianeta. I comportamenti di rispetto e di tutela di conseguenza spontanei e intimamente avvertiti, possono costituire un «orientamento per tutta la vita». QUESTO ORIENTAMENTO è EDUCAZIONE PROFONDA, sollecitata al di là di luoghi, tempi e persone che la impartiscono, perché diventano una conquista personale. Le quotidiane pratiche ecologiche e l’istruzione nelle norme ambientali potranno allora radicarsi in COMPORTAMENTI personali, liberamente scelti e dunque ETICI.

Stando a quanto indicato negli “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare bisogni educativi speciali: per motivi fisici, biologici o anche per motivi psicologici o sociali rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Nei BES rientrano, pertanto grandi sotto-categorie, rispetto alle quali dal punto di vista legislativo si è aperto un diverso canale di cura educativa (legge 170/2010) nella prospettiva della presa in carico dell’alunno con BES da parte di ciascun docente curriculare e di tutto il team di docenti coinvolto, non solo dall’insegnante di sostegno.

La conflittualità è costitutiva delle relazioni umane e l’incapacità di una sua adeguata gestione rischia il mancato raggiungimento di obiettivi educativi, nei contesti lavorativi e familiari. Il corso, mirato a far conseguire attenzione alle dinamiche relazionali, intende condurre gli utenti alla consapevolezza dei quotidiani stili relazionali che possono portare allo stress e alla conflittualità o viceversa a costruttive relazioni, anche attraverso la sana gestione di episodi conflittuali.

Promuovere lo sviluppo di una professionalità docente riflessiva e di un insegnamento co-partecipativo, attraverso l’esercizio guidato di ascolto attivo e condiviso, condotta nello stile della pratica filosofico-riflessiva, orientato a raggiungere scelte democratiche e costruttive.

Il corso intende far acquisire competenze specifiche nell’ efficacia relazionale con il paziente Alzheimer, nella comunicazione possibile e gratificante relativamente al deficit progressivo della memoria e al processo di depersonalizzazione che la malattia comporta. Con l’annesso laboratorio, intende fornire agli operatori, familiari e volontari caregivers, strategie idonee per saper identificare situazioni di stress e burn-out comuni nella relazione con il paziente e facilitare la prevenzione, gestione e il superamento del disagio psicologico Promuovere la gestione della conflittualità nelle dinamiche di gruppo delle équipe di assistenza.

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