Bari, 10 luglio 2014 | ore 16.00-19.00
Sala Consiliare Provincia di Bari, Lungomare Nazario Sauro, 29 – Bari
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Sofisticazioni e adulterazioni, fast food e take away, intolleranze e allergie, anoressia e obesità. Il modello di Dieta Mediterranea è stato messo a dura prova dai cambiamenti industriali e sociali che hanno determinato radicali cambiamenti nelle abitudini al consumo alimentare negli ultimi cinquant’anni in Italia.
Attualmente è di 7 miliardi di euro il valore del fatturato di alimenti illeciti sul mercato italiano, 60 miliardi di euro il business della contraffazione nel resto del mondo (fonte: Commissione parlamentare sulla contraffazione, gennaio 2012). Un giro d’affari, quello degli scandali alimentari, che solo nel 2012 ha provocato 3.436 allerte comunitarie.
Eppure, interrogati sulle reazioni alle informazioni diffuse dagli organi di comunicazione o su Internet, circa la metà dei cittadini europei ha dichiarato di ignorare le notizie o di preoccuparsene relativamente, ovvero senza modificare le proprie abitudini alimentari (fonte: Eurobarometro – Efsa, novembre 2010). Allo stesso modo, gli europei hanno confessato di essere poco attenti a questioni nutrizionali come il controllo delle calorie e dei nutrienti: solo il 15% è molto preoccupato per i possibili rischi connessi all’aumento di peso o legati ad una dieta squilibrata.
In altri termini, l’indagine condotta dalla European Food Safety Authority (Efsa) svela un rapporto essenzialmente edonistico e poco consapevole degli europei con il cibo, oltre alla tendenza a non considerare le informazioni su aspetti inerenti dieta e salute e a trascurare i rischi associati alla sicurezza alimentare.
Ma come si orientano i cittadini baresi tra gli scaffali degli alimentari?
È quanto ha indagato l’A.B.A.P. (Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi) che, nell’ambito del project-work dei Master in “Alimentazione e Nutrizione Umana” (16° edizione) e “Sicurezza, Certificazione e Comunicazione Alimentare” (5° edizione), ha condotto uno studio sul consumo alimentare consapevole nella città di Bari, con particolare attenzione agli aspetti qualitativi e nutrizionali connessi alle scelte che i consumatori operano all’atto dell’acquisto.
L’indagine – condotta tramite la somministrazione di questionari – ha coinvolto l’intero territorio comunale di Bari ed un campione di circa 5.000 cittadini (46% maschi, 54% femmine) aventi età media di 42 anni.
L’obiettivo dello studio è stato quello di:
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Valutare il livello delle conoscenze degli intervistati relativamente alla sicurezza alimentare e ai contenuti nutrizionali degli alimenti;
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Elaborare informazioni sulle abitudini al consumo alimentare dei cittadini baresi;
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Informare gli intervistati sui potenziali rischi derivanti dal consumo di prodotti contaminati o nutrizionalmente sbilanciati e sull’importanza di leggere correttamente le etichette;
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Sensibilizzare i consumatori a considerare l’atto del “fare la spesa” come un momento fondamentale nella determinazione delle nostre condizioni di salute;
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Favorire uno scambio di informazioni al fine di promuovere la cultura della conoscenza e del benessere.
I dati ottenuti saranno pubblicati in forma aggregata e saranno illustrati nel corso del workshop che si terrà giovedì 10 luglio presso la Sala Consiliare Provincia di Bari, Lungomare Nazario Sauro, 29 – Bari. L’evento è aperto al pubblico e saranno presenti, oltre alle autorità e agli organi di stampa, le associazioni dei consumatori e i corsisti dei due Master che hanno partecipato al progetto.
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